Avere Fame Avere Sete

Avere Fame Avere Sete

Questa canzone “gira” in casa mia da diversi anni, cronologicamente la collocherei tra la fine degli anni ‘70 e i primi anni ‘80 eppure, ancora una volta non ha nulla di obsoleto.

Come molte altre di questo disco, è “leggera” nel modo, ma densa nel significato.
In particolare qui si parla di contraddizioni, dell’essere imbrigliati nelle convenzioni e nei pregiudizi e di quanto siamo spesso cinici e individualisti.

Siamo in costante contraddizione tra quello che vorremmo o dovremmo fare e quello che facciamo, tra quello che siamo e quello che vogliamo far credere di essere.

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Backstage

Testo

Avere fame avere sete,

farsi la bocca mangiando un prete

avere in mente l’amore osceno,

ma per pudore mordere il freno

dare la colpa di tutti i mali

ai pregiudizi psicosociali

cambiare idea dimenticare

barcamenarsi per galleggiare.


Ridere forte da gran signore

da un capo all’altro del tuo dolore

dare la vita senza morire

per un’idea che può abortire

mettere il seme sotto la neve

per fare pane come si deve

prendere esempio dall’animale

per un amore meno bestiale


Avere gli occhi per non vedere

avere senno per non sapere

ammutolire per dialogare

alzare dighe per dilagare

ti specchi meglio nella sua pelle

che nella luce di tante stelle

e poi lavarsi in un ruscello

ma è già palude non è più quello